Pol. Cittanova, Pirilli: “Salvezza voluta e cercata da tutti. Non abbiamo mai smesso di crederci”

Intervista di fine stagione all’allenatore giallorosso

Mister Francesco Pirilli, complimenti per questo fantastico risultato. Una stagione complicata, difficile, possiamo parlare di un piccolo “miracolo calcistico”?
Grazie per i complimenti, ma credo che sia stata voluta e cercata questa salvezza da tutto l’ambiente. Partendo dal presidente, che ha creduto in me sin da subito, dalla dirigenza, che ci è stata sempre vicina, e dai numerosi tifosi che abbiamo portato al palazzetto e che non hanno mai smesso di incitare i ragazzi! È stato un anno complicato, tanti infortuni, tante assenze ma non abbiamo mai smesso di crederci in questa storica salvezza; al primo anno con una squadra piena di giocatori con poca esperienza ma con tanta voglia di crescere, sono orgoglioso e si sono meritati questo traguardo.

Come valuta la stagione della sua squadra?
Siamo partiti senza far mercato con lo stesso organico dell’anno scorso, anzi perdendo anche qualche giocatore protagonista del terzo posto dell’anno scorso. I ragazzi hanno fatto sacrifici seguendo le mie indicazioni e quelle del preparatore atletico Giovanni Nava, il quale ci ha aiutato moltissimo ad avere quella condizione fisica per poter stare fino alla fine sul pezzo. L’obbiettivo iniziale era la salvezza e lo abbiamo portato a casa, posso ritenermi soddisfatto.

Qual è stato il momento più complicato della stagione?
Sicuramente il momento più complicato sono state le cinque sconfitte di fila. Ci siamo davvero guardati in faccia analizzando le cose che non andavano e dopo la sonora sconfitta di Filadelfia siamo riusciti a fare 16 punti in 6 partite, con vittorie importanti come con il Soverato in casa e il derby a Polistena; due squadre attrezzate per altre categorie ma che abbiamo affrontato con coscienza e voglia di stupire.

C è stato un momento in cui ha pensato di non farcela?
Onestamente ho sempre pensato positivo anche quando abbiamo perso delle pedine fondamentali per infortunio come Gerace, Scarfo’, i fratelli Sorrenti, Bovalina e Bovalino e sopratutto Foti, la cui perdita a Dicembre è stato un duro colpo. In quel momento ho visto il gruppo chiudersi a cerchio e lottare per questo grande obbiettivo raggiunto meritatamente.

La partita più bella?
La partita più bella per importanza a livello di morale e di consapevolezza è stata con la Gallinese in casa perché da lì è partito il filotto di vittorie che ci ha permesso di fare i punti salvezza, mentre il derby di ritorno in virtù che ci mancava un solo punto per la salvezza aritmetica. Stavamo perdendo 3-1, abbiamo rischiato la carta Foti, che veniva da 4 mesi di inattività, vincendo in rimonta è stata quella a livello di emozioni più bella, in quanto oltre a essere grandi amici, conosciamo tutti la caratura tecnica del Polistena e da matricola del torneo era importante per noi.

Quale consiglio sente di dare ai suoi ragazzi?
I ragazzi sanno la stima che ho di loro, sanno che anche nel mercato di Dicembre non abbiamo voluto nessuno perché credevamo in loro e hanno risposto presente tutti quanti. Ognuno ha aspettato il proprio momento accettando le mie decisioni, giuste o sbagliate, ma remando sempre dalla stessa parte. Credo, pertanto, di essere il primo a ringraziarli e a sperare di averli tutti ad Agosto per una nuova stagione insieme. Dobbiamo pensare prima a divertirci e a non perdere di vista l’obiettivo primario di questa società che è l’aggregazione e il creare gruppo.

Progetti per la nuova stagione?
Archiviata questa stagione, dove so di avere imparato tanto dalle grandi squadre e dai grandi mister affrontati, per me che mi affacciavo per la prima volta in questa categoria regionale, posso solo dire che sono a disposizione della società e del presidente affinché si possa crescere tutti insieme, io come ho sempre detto non mi sento un mister, diciamo un capogruppo che cerca di mettere a disposizione dei calciatori l’esperienza maturata in 15 anni di calcio a 5, dove qualche soddisfazione me la sono tolta.

C’è qualcosa che, secondo lei, può dare una spinta in più in questo sport?
Se mi guardo indietro si nota un grande cambiamento in questo sport, c’è più organizzazione, le persone si stanno avvicinando sempre di più e anche i ragazzini sono incuriositi da questa disciplina che a mio modesto parere non c’entra niente con il calcio a 11, in quanto qui parliamo di 60 minuti di sforzo fisico e mentale e dove la tecnica individuale la fa da padrona. Se si riuscisse a far partire i ragazzini inculcando che la tecnica non è solo una dote naturale, ma che se coltivata nel tempo si possa sempre migliorare, ecco forse si dovrebbe partire da qui. (Ufficio Stampa ASD Polisportiva Cittanova)