Torna “L’intervista”: questa settimana tocca a mister Peppe Alfarano rispondere alle domande di Marika Tuoto
Mister, parliamo un po’ di lei: campionati, Coppa Italia oltre che Supercoppa tra le sue vittorie più importanti, insomma non poche soddisfazioni. Come guarda ai suoi successi a questo punto della sua carriera?
Sono davvero entusiasta di quanto ho realizzato fino ad oggi e naturalmente mi sento soddisfatto per i tanti successi conseguiti: due campionati di C2, uno di C1, tre Coppe Italia di cui una nazionale e due Supercoppe, ma soprattutto la favolosa salvezza di tre anni fa con la Futura 2.0 -una squadra composta da tanti giovani del territorio-sono segno di determinazione, costanza, umiltà, lavoro quotidiano e cura dei dettagli, senza i quali nulla sarebbe stato possibile.
Rimane comunque un po’ di nostalgia per quello che è stato e per quello che si sarebbe potuto fare.
Tra i suoi incarichi, anche quello della rappresentativa u19, guidata durante il TDR. Come si trova a lavorare con i giovani?
Colgo questa occasione per ringraziare chi mi ha dato la possibilità di allenare la rappresentativa Calabrese U19, perchè per me è stato un onore ed un orgoglio, in un’esperienza che auguro a tutti i miei colleghi tecnici. E, detto questo, lavorare con un roster di giovani è sicuramente ben diverso rispetto a quanto si fa in prima squadra, dove il più delle volte ti ritrovi ad avere calcettisti già fatti. Con i giovani si lavora per creare le fondamenta di una società, nella speranza che proprio loro diventino in futuro le colonne portanti di una squadra. Ad ogni modo mi sono trovato benissimo con i giovani, ed ho iniziato la mia carriera con loro, nella Fata Morgana prima, alla Cadi Reggio e alla Real Reggio poi, conseguendo discreti successi in under 18 sia in under 21.
Torniamo ad oggi: lei viene da un esonero, forse inaspettato, dopo cinque anni e mezzo di ottimo lavoro alla Futura. Cosa, secondo lei, ha veramente influito in questa decisione della società?
Quando si arriva ad un esonero, le motivazioni sono sicuramente molteplici e risalire alle responsabilità adesso poco conta. A mio avviso sono stati commessi errori da più parti, ma mi piace comunque pensare alla Futura con il sorriso, nonostante le nostre strade si siano separate. Ho sempre detto di aver la Futura nel DNA, e auguro loro il meglio. Sarò sempre un grande tifoso dei ragazzi.
Quali sono adesso i suoi obiettivi futuri e cosa si augura a livello professionale?
Al momento mi godo la mia famiglia: Gabriele, Davide e Giulia, assieme a mia moglie Laura, sono la mia colonna portante.
A livello professionale mi auguro naturalmente di continuare a vincere, di alzare ancora di più l’asticella e continuare ad insegnare futsal, che è ciò che amo di più.
Ancora una domanda: come ha vissuto a livello calcistico quest’anno particolare, contraddistinto dall’emergenza sanitaria? Crede che la federazione abbia gestito positivamente la situazione?
Con tante difficoltà, come tutti, direi. Allenarsi e mantenere la concentrazione unicamente sulla gara non è stato semplice, perchè troppe erano le distrazioni, anche naturali, visto questo momento storico.
Credo e mi auguro che la federazione abbia fatto l’impossibile per gestire il momento, ma cosa sia effettivamente il meglio non so proprio dirtelo. Tutti abbiamo subito le conseguenze del Covid, e abbiamo visto società che hanno dovuto chiudere, palazzetti senza pubblico e senza tifosi, in una perenne bolla pronta a scoppiare.
Mi auguro solo che ci sia la forza per poter ricominciare, per poter tornare al nostro quotidiano. È questo l’augurio che mi sento di fare alle porte del Natale: abbiamo tutti bisogno di tanta serenità! E per il resto, buon Futsal a tutti.