Stiamo toccando il fondo, non chiamatelo Futsal

Futura Vibo festa finaledi Vincenzo Cosenza – C’era una volta lo sport… ma non ci piaceva perché troppo rude e maschio, teneva lontano le famiglie, troppi scontri e tante memorie. Oggi c’è lo sport…, ma non ci piace perché non si crede alla buona fede, perché si vuole solamente vincere ma che ha riavvicinato le famiglie. Spettacolo indecoroso ed indegno oso dire ma non pronuncio né la parola “indecoroso” né tantomeno il termine “indegno”.

Oggi siamo sprofondati in un abisso primordiale e non ci sono mezzi e cure per ripristinare il tutto. L’amico Peppe mi chiede di non usare troppa filosofia nello scrivere, non ci riesco e scrivo. Vedi Peppe, io non vorrei proprio scrivere articoli del genere perché come la maggior parte degli sportivi, mi sento frustrato ed incapace di capire. Sappiamo che sono finiti i tempi dove si riceveva una telefonata, si comunicava la solita lagna se si perdeva: non mi ha dato il rigore, mi ha tolto il giocatore, ci hanno sputati, trattati male e poi ti davano i marcatori ed in alcuni casi, una rete a quello e tre a quell’altro e magari avevano segnato quattro giocatori diversi. Questo se si perdeva.

Se si vinceva si assisteva ad una festa: non hanno tirato in porta, hanno segnato perché ho sostituito i migliori, abbiamo preparato la partita alla perfezione, l’arbitro non ha sbagliato nulla e quando si vinceva c’era sempre il sole e mille persone come pubblico e poi i marcatori, in alcuni casi due quello, 5 l’altro ed alla fine non aveva segnato né uno e né l’altro. Passano i tempi e progrediamo anche noi pur considerandoci l’ultima ruota del carro.

Pietrafitta Soverato gruppoAbbiamo accesso alle distinte, abbiamo la copertura quasi totale con i filmati. Alt. I filmati. Giorni fa abbiamo dovuto prendere a malincuore, la decisione di bloccare le classifiche marcatori per un eccesso fervore antisportivo che definisco altamente mortificante e deludente, non solamente nei confronti dei giocatori delle squadre antagoniste ma verso i propri giocatori. Poi giorno dopo giorno assistiamo ad episodi gravi e meno gravi, leciti e meno leciti dove interviene la giustizia sportiva, dove addirittura si presentano i presupposti per quella ordinaria ed infine dove non interviene né l’una e né l’altra ed allora qualche individuo sopraffine si erige a giustiziere.

Nonostante Tutto ci sono i filmati. Ho scritto tante parole ma non sono riuscito a parlare di sport. Stiamo facendo degenerare il calcio a 5 ai livelli di alcune categorie obsolete di calcio. Squadre che minacciano il ritiro, squadre che si ritirano magari perché ultimi, giocatori che prendono sfilze di cartellini, arbitri che vengono maltrattati e non nascondiamoci che ci sono anche direzioni arbitrali che lasciano a desiderare.

Troppi episodi mortificanti, sembra che siamo alla ricerca del punzecchio per scatenare una reazione a catena, sembra che ci sia una sorta di precostituire una reazione ed allora si va solamente in cerca dell’azione. Siamo tutti indignati perché io non posso tollerare una donna che si permette dalla tribuna di togliere le scarpe alla propria prole per lanciarle in campo. Io mi sento mortificato di scrivere ciò perché ho vergogna di mia moglie che leggerà questo articolo ed onestamente, non mi preoccupa la signora che ha lanciato le scarpe ma mi preoccupa la spiegazione che ha dato a casa al proprio figlio sull’accaduto, questo mi preoccupa.

Cosa dobbiamo raccontare e di cosa ci dobbiamo vergognare? Ritorno su un atto del Vangelo dove il Presidente Scordino mi diceva: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Io risposi e rispondo a Voi Tutti ed anche a me stesso che: nemmeno Gesù Cristo scagliò la famosa pietra e non la può e deve scagliare nessuno. Siamo tutti responsabili, ora si aggiungono altri responsabili quali il pubblico, ora si da ascolto anche al pubblico, ora ci sono addirittura bimbi che ritornano a casa senza scarpe tanto mammà all’uscita ne compera un paio nuovo mentre in altre parti del mondo c’è chi non indosserà mai nella vita nemmeno una ciabatta. Cosa vogliamo fare, continuare così, cercando di spargere colpe e sensi di colpe e ci ridiamo appuntamento alla prossima settimana per altri scenari incresciosi?

Oppure in buona attesa, proviamo ad organizzare un meeting tra tutte le dirigenze regionali ed i massimi organismi arbitrali e di calcio a 5? Se sì, vedremo in quanti saremo a Catanzaro.

Scritto da: Vincenzo Cosenza