di Michele Marullo – Intervista ad un emozionatissimo Pierfrancesco Gervasi portiere del Catanzaro che sabato scorso ha esordito in A2 trovandosi di fronte mostri sacri del futsal.
D: Nonostante l’arrivo di un portiere come Fabrizio Rotella, cosa l’ha spinta a rimanere a Catanzaro?
Innanzitutto conosco Fabrizio già da tempo e posso solo parlare bene di lui,un ragazzo di qualità,professionale e che vanta nel suo bagaglio esperienze importanti.Avere la concorrenza ti spinge ad ogni allenamento e ogni partita a dare il massimo per dimostrare chi merita il posto. Per quanto concerne la mia decisione sulla permanenza a Catanzaro ha influito molto la voglia di misurarmi con un campionato di alto livello. Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il Presidente Alfieri e Mister Lombardo, che mi hanno fatto sentire importante, per l’occasione concessami.
D: Pierfrancesco Gervasi, descrivici cosa ha provato appena entrato in campo.
Ero molto emozionato e allo stesso tempo felice e determinato. Poter affrontare calcettisti di alto livello, che prima di sabato avevo visto solo in televisione, ho fatto si che la concentrazione fosse massimale, tanto da estraniarmi da tutto ciò che non riguardava la partita e l’avversario.
D: E’ consapevole di aver giocato praticamente la partita perfetta o lei poteva fare qualcosa di più?
Non voglio sembrare banale, ma le partite cosi dette perfette non esistono. Sicuramente quando un portiere subisce gol, analizza gli episodi pensando di poter fare sempre meglio.Comunque posso dire di essere felice della mia prestazione, ma dispiaciuto in quanto non è servito a portare punti alla squadra.
D: Dove può arrivare questo Catanzaro?
Questa squadra è stata costruita per cercare di raggiungere la salvezza. Dobbiamo, quindi,continuare a lavorare con professionalità ed umiltà durante la settimana cercando di calarci al più presto in questa nuova e difficile categoria. La partita di sabato testimonia come ci siano squadre più attrezzate di noi,costruite per stare ai vertici della classifica.