Il giorno dopo la conquista della Coppa Italia da parte dell’Odissea 2000 è ancora viva nel clan gialloblù la sensazione di aver compiuto un’impresa storica per Rossano e per la Calabria intera, che mai prima d’ora era riuscita ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo nazionale. Riviviamo le emozioni di una Final Eight indimenticabile con il presidente Luigi Marino, finalmente rilassato dopo tre giorni di forti tensioni emotive. “Le Final Eight hanno un fascino particolare e averle vinte è un’emozione indescrivibile. Un’esperienza che resterà tra i ricordi più belli della mia vita. Spero che questa vittoria porti lustro e un pizzico di felicità ai miei concittadini e alla Calabria intera”. La partecipazione alle Final Eight è stata la priorità stagionale della vostra società, ci racconti com’è nata l’idea. “Lo scorso anno, come tutti voi sapete, dopo aver ottenuto la salvezza in serie A2, avevo deciso di lasciare il Calcio a 5, non avevo più voglia perché non mi divertivo più. Poi, l’insistenza dei miei giocatori, di Pasqualino Labonia e di mister Sapinho mi hanno convinto ad accettare questa nuova sfida. Siamo ripartiti dalla Serie B, facendo un passo indietro per via della crisi economica, e, insieme a un gruppo di amici che mi hanno aiutato anche economicamente, ci siano dati come obiettivo principale la qualificazione alle Final Eight. La vittoria della coccarda tricolore non era certamente preventivata, ma, alla luce di come sono andate le cose, devo dire che abbiamo fatto la scelta giusta”.
A chi vuole dedicare questa vittoria.
“Dedico questo successo alla mia famiglia, ai miei amici e soci, a mister Sapinho, a questo fantastico gruppo di giocatori, ai collaboratori della nostra società e a tutte le persone che seguono la squadra per pura passione. A tutti loro va un grazie di vero cuore”.
Infine, ci dia un giudizio sull’organizzazione della manifestazione.
“L’organizzazione è stata impeccabile. Colgo l’occasione per ringraziare la città di Barletta per la splendida accoglienza che ci ha riservato e in particolare il mio grande amico Ruggiero Passero”.
Scritto da: Pierluigi Noce