L’ex Presidente del Cosenza Calcio a 5 e D.G. di Citrarum e Magic Games Cosenza, Paolo Barbarossa, ha rilasciato una dichiarazione sulla preoccupante assenza del calcio a cinque nella Città di Cosenza.
“Cosenza – ha detto Barbarossa – non può e non deve restare senza una squadra che rappresenti degnamente i colori della Città in virtù di una primogenitura in questo sport e soprattutto di tanti lustri passati tra i vari campionati di Serie A e B. Decenni e decenni di sacrifici personali – ha proseguito Barbarossa – che mi hanno visto impegnato con tutte le mie forze all’affermazione di questo sport non possono ora restare vanificati. Quando ho lasciato tre anni fa, per dedicarmi ad altre importanti attività sociali, ero convintissimo che altri meglio di me sarebbero riusciti a portare alta la bandiera del fusa bruzio. Così non è stato e tutto ciò mi rammarica fortemente, mi rattrista e non può lasciarmi sordo e cieco difronte al richiamo di centinaia e centinaia di appassionati di questa disciplina sportiva”. “In questi giorni – ha detto ancora Barbarossa – ho incontrato l’ex Presidente della Magic Games Cosenza, l’amico Ciccio Reda cercando di stimolare in lui nuovi interessi e risvegliare vecchia passioni. Penso in qualche modo di esserci riuscito, se è vero come è vero che a settembre con una rinnovata Magic Games Cosenza potrà ripartire nella nostra città ufficialmente l’attività del calcio a 5 con la convinzione forte di evitare gli errori del passato che ne hanno determinato la scomparsa”. “Che l’amico Reda – prosegue Barbarossa – si rimettesse in gioco non avevo dubbi conoscendo la sua passione per questo sport ma il mio appello va a tutti coloro giocatori, ex giocatori, ex dirigenti, che in questi due anni sono stati bravissimi a lanciare proclami sul calcio a 5, sulla chiusura dello storico Palasport di Casali, bene a loro dico che ora però è arrivato il momento realmente di dimostrare l’attaccamento a questo sport rimboccandoci tutti le maniche e con grande umiltà rimetterci tutti in giuoco”. “Io e Reda – ha concluso Barbarossa – siamo pronti a farlo perché stanchi di osservare inerti alla scomparsa di un pezzo di storia dello sport cosentino, bisogna rinascere, bisogna ripartire perchè “non si può continuare a morire dentro”.
Scritto da: Comunicato stampa