Dopo un lungo inseguimento dura cinque anni il Rombiolo, ha tagliato il traguardo della serie C2 dominando il gruppo C della serie D. Una buona porzione di merito va attribuita all’esperto tecnico Dario Maccarone abile nel plasmare un organico che, per esprimersi al meglio, necessitava di una adeguata guida tecnica. Esplicitiamo il pensiero di mister Maccarone parlando di passato, presente e soprattutto …futuro.
Al primo anno nel Rombiolo, ha centrato un traguardo più volte auspicato dalla società. Quali le sue riflessioni?
Si è conclusa una stagione entusiasmante e ricca di grandi soddisfazioni. L’annata sportiva è andata ben oltre le più rosee aspettative. Siamo riusciti a portare una piccola, ma ambiziosa, realtà nell’anticamera dell’olimpo del calcio regionale con una promozione storica resa ancor più difficile dalle difficoltà di un campionato sicuramente sottovalutato dai soliti ben informati.
Si aspettava questo risultato?
Ci siamo mossi con circospezione sin dall’inizio. Ai nastri di partenza squadre come Monterosso, Filadelfia Cup e Boys Marinate avrebbero dovuto lottare per le prime tre posizioni senza troppi patemi d’animo. Alla fine, che è ciò che conta, abbiamo trionfato noi, con i complimenti di tutti gli avversari.
Quali sono stati i principali fattori?
Come spesso accade, partire a fari spenti è il primo vero ingrediente di ogni vittoria. Non ci hanno scoraggiato le voci che ci collocavano in un limbo non ben individuato tra playoff ed il nulla, anzi, abbiamo lavorato con maggiore tranquillità ed a testa bassa, allenamento dopo allenamento, senza porci alcun obiettivo se non quello dell’immediato e del presente. Poi i ragazzi, finalmente, hanno preso consapevolezza della loro reale forza ed hanno spiccato il volo. Rimanere in testa dalla prima all’ultima giornata di campionato non è facile se non ti è mai capitato. Anche in questa categoria gli ostacoli e le componenti psicologiche che possono inficiare un cammino regolare sono molteplici.
Passata l’euforia è il momento di programmare il futuro. Sarà ancora lei a guidare il Rombiolo?
Ora viene il bello. La società deve saper giocare al tavolo dei grandi. Io, come ogni anno, azzero tutto ciò che di positivo e di negativo c’è stato durante la stagione e riparto da zero. Non do nulla per scontato. Attendo fino alla scadenza del contratto le determinazioni di una realtà sì giovane, ma anche determinata a far bene perché piena di entusiasmo e di idee. Mi piacerebbe, qualora rimanessi alla guida del Rombiolo calcio a cinque, non essere una meteora in C2, ma anzi costituire la sorpresa della categoria; per far questo, però, bisogna avere il coraggio di osare e rischiare. Se i miei progetti collimeranno con quelli societari non avrò alcuna difficoltà a restare in un ambiente che mi rispetta e verso il quale non posso che nutrire altrettanto rispetto ed affetto.