Affido a queste poche righe la comunicazione della decisione di abbandonare la guida tecnica del Rombiolo calcio a cinque. I risultati sportivi sono stati importanti ed io ho l’enorme difetto di ricordare solo le cose piacevoli, per cui mi tengo stretto il campionato vinto in serie D con due giornate d’anticipo e sette punti di distacco sulla seconda al primo anno di panchina e le due salvezze consecutive in C2 conquistate anch’esse con giornate d’anticipo e frutto di due gironi di ritorno straordinari. A prescindere dagli stessi risultati, in realtà, nel maggio di tre anni fa la società mi aveva chiesto di creare un movimento finalizzato a rendere protagonisti i ragazzi del posto. Credo che insieme a mister Giuseppe Rubino abbiamo centrato l’obiettivo se oggi possiamo contare svariati juniores sempre presenti in distinta e con elevato minutaggio nel campionato regionale di C2. Marco Bagnato (’98), Giuseppe e Pietro Porretta (rispettivamente ’97 e ‘99), Sebastiano Caparra (’99), Daniele Combatti (’99), Samuele La Rosa (2001) e Danilo Barbalaco (’97) hanno dimostrato di essere calcettisti con pregevoli capacità ed hanno ottenuto, di conseguenza, il giusto spazio. Ragazzi rispettosi e sempre vogliosi di vincere, a cui abbiamo affiancato calcettisti seri e preparati, pronti e maturi, come Callipo, Simari, Falduto, bomber Lo Schiavo, capitan Petrolo, Russo e Curello, che hanno fatto da traino alla loro crescita tanto nella buona quanto nella cattiva sorte, cementando un grande gruppo. A tutti i miei giocatori, a tutti coloro che ho avuto l’orgoglio e l’onore di allenare durante queste tre splendide stagioni a Rombiolo, indistintamente, rivolgo un ringraziamento dal profondo del cuore. Hanno sempre incarnato il mio spirito in campo. Sono convinto che un mister debba essere prima Educatore (la E maiuscola non è scelta a caso) e debba tracciare un percorso, entrando in una società in punta di piedi per poi uscirne a testa alta, senza fare proclami all’inizio del suo mandato, ma soprattutto senza sbattere la porta quando abbandona l’incarico. Spero di aver lasciato un po’ di me in ognuno dei miei ragazzi. Mi piacerebbe solo che tra qualche anno ripensando a quello che siamo stati, in loro spuntasse un gran sorriso sul volto.
Con affetto Dario Maccarrone
Scritto da: comunicato stampa