Fare calcio a 5 a Reggio Calabria diventa sempre più difficile. L’inagibilità del PalaBotteghelle tempio del futsal reggino non permette alle squadre locali di poter svolgere gli allenamenti. Per quanto riguarda la stagione appena conclusa bisogna ringraziare l’ex sindaco Arena che ha firmato l’agibità, prendendosi la responsabilità di far disputare i vari campionati con la presenza di pubblico sugli spalti. (Ricordiamo che alcune partite sono state disputate a porte chiuse). Con il Botteghelle inagibile e concesso dal comune di Reggio Calabria alla Vis Redel, l’unica ancora di salvezza per le società reggine sono le palestre scolastiche delle provincia, ma a causa di una delibera del 2007 in questi luoghi non è possibile svolgere attività di calcio come riportato nel punto 6 dell’articolo 4 del regolamento varato dal consiglio provinciale. Ci domandiamo, ma per portare avanti questo sport cosa bisogna fare? Bisogna per forza appoggiarsi a strutture di privati pagando canoni di affitto impressionanti rischiando di scomparire l’anno successivo? La vicenda appare molto più complessa ed ingarbugliata, se da una parte ci sono buone notizie riguardanti le somme di denaro stanziate per la riqualifica degli impianti sportivi di Reggio e la proposta della giunta provinciale di modificare l’attuale regolamento permettendo di disputare anche allenamenti di calcio a 5, dall’altra invece le associazioni sportive iniziano a lamentarsi in quanto la nuova proposta prevede anche l’aumento del deposito cauzionale secondo le ore da utilizzare, ma soprattutto l’aumento delle tariffe orarie da 100 a 120 euro. Un vero e proprio salasso per le società sportive che al PalaBotteghelle corrispondevano una somma annuale di 900 euro alla quale andava aggiunta una cauzione di 250. Inoltre per la stagione 2013/2014, il campionato nazionale Under 21 dovrà essere disputato al chiuso, quindi allo stato attuale per società come Fata Morgana che da anni ormai punta sui giovani, sarà praticamente impossibile fare calcio a 5. Il nostro augurio è che il consiglio provinciale possa modificare l’attuale regolamento in vigore dal 2007, studiando anche un abbonamento alla portata di tutte le società