A distanza di una settimana dalla storica affermazione della Calabria nel Torneo delle regioni l’eco, della grande impressa continua ad rimbombare. Mister Francesco Mendicino tecnico della juniores ancora incredulo dal traguardo centrato scrive la seguente lettera aperta:
01.05.2017, una data che rimarrà impressa per sempre nel panorama calcettistico calabrese. Una data che tatuerò (come promesso ai ragazzi ed insieme a loro) sulla mia pelle, come segno indelebile di un rapporto spettacolare e di un’esperienza unica, che ha regalato alla nostra amata Calabria, per la prima volta e dopo 56 anni, il titolo di CAMPIONE D’ITALIA. Prima di passare alla spiegazione della meravigliosa avventura in terra pugliese, permettetemi di dedicare la vittoria a GIANNI, mio figlio. Il giorno del suo compleanno non ero a casa con lui, ma gli avevo promesso in regalo la medaglia d’oro che simboleggia il titolo di Campione d’Italia. E come sanno perfettamente i miei ragazzi, Francesco Mendicino le promesse le mantiene, sempre. In queste poche righe proverò a spiegare (quasi impossibile) l’esperienza della nostra rappresentativa in Puglia. Un epilogo storico, frutto della programmazione, dell’impegno, della professionalità, dell’unione di intenti, dello SPIRITO DI SQUADRA. È stata la vittoria di tutto il movimento calcettistico calabrese. È stata la vittoria di un gruppo di ragazzi spettacolare, che ha riposto tutta la fiducia possibile nel sottoscritto, ragazzi che per me si sarebbero buttati nelle fiamme, che ho avuto davvero l’onore ed il privilegio di allenare. Un gruppo di ragazzi che è entrato nella storia, e ci rimarrà per sempre. Un gruppo di uomini che si è comportato in maniera esemplare in quei giorni: dieta controllata, allenamenti mattutini, riunioni tecniche infinite, video analisi delle partite precedentemente disputate e degli avversari da affrontare, gare infinite ed estenuanti e mi fermo qua (ma loro sanno!!!). Tutto questo perché, come dicevo sempre loro, entrare nella storia richiede “sacrifici”, richiede un impegno, una professionalità ed un’applicazione straordinaria dentro e fuori dal campo. Il giorno della finale, il presidente Mirarchi fu immediatamente avvicinato da tutto lo staff alberghiero, che si complimentò con lui per il comportamento esemplare, tenuto da tutti i ragazzi, all’interno della struttura. Dopo la vittoria col Veneto in semifinale, tutte le rappresentative Juniores d’Italia ci aspettavano all’interno della struttura alberghiera. Al nostro ingresso un applauso scrosciante (di 5 minuti), da parte di tutti i componenti delle rappresentative (calcettisti, tecnici, dirigenti, medici), accompagnava il nostro accesso in sala. Era avvenuto un passaggio di consegne storico. I dominatori delle ultime tre edizioni hanno dovuto inchinarsi allo strapotere calabrese al termine di una gara preparata nei minimi dettagli e giocata in maniera magnifica dai ragazzi. I complimenti del tecnico della rappresentativa veneta Giorgio Verri (15 anni da calcettista in serie A1 e per due stagioni secondo di Velasco alla Luparense) mi hanno inorgoglito. La telefonata del dirigente pluricampione d’Italia, Osvaldo Bonora, ha certificato la supremazia calabrese al cospetto di una squadra quasi imbattibile. I ragazzi non volevano ammetterlo, ma dopo quella gara sono andati in vacanza mentalmente, e sono rimasti in vacanza fino alla fine del primo tempo contro l’Emila Romagna, salvo poi giocare come sempre, e quindi dominare, nella seconda parte di gara. Ma ciò che rimarrà più di ogni altra cosa, in questa fantastica storia, è il rapporto che si è instaurato tra i ragazzi, e tra lo staff tecnico ed i ragazzi stessi. Per dare un senso alle mie parole, riporto il contenuto integrale del messaggio inviatomi da uno dei ragazzi il giorno dopo la vittoria: «Buonasera mister, e niente io vi scrivo perché ci penso e ci ripenso in continuazione e mi convinco sempre più che Voi ed il Vostro staff siete i numeri uno in assoluto. In queste settimane mi avete trasmesso tanti di quei valori con i vostri discorsi, mi avete aiutato in un periodaccio, mi avete incoraggiato sempre, mi avete trasmesso il vostro pensiero tattico, la vostra grinta incredibile, la vostra fame, la vostra rabbia, la vostra fame infinita di vincere e per questo vi voglio ringraziare davvero perché siete una persona fantastica! Avete dato una svolta totale alla mia carriera calcettistica. Sono felicissimo per questa grandissima vittoria perché l’abbiamo sudata e meritata, sia noi che voi ed il vostro staff stupendo. E niente mister, vi auguro sempre il meglio non solo nel futsal ma soprattutto nella vita. Grazie di tutto! Vi voglio bene.» Non credo ci sia altro da aggiungere su ciò che si è creato tra tutto lo staff ed i ragazzi. Ed ancora, è stata la vittoria del presidente Mirarchi e del delegato al calcio a 5 Della Torre, i quali hanno creduto dall’inizio nel progetto. Hanno riposto in me e nel mio staff una fiducia illimitata, hanno esaudito tutte le mie richieste, credendo fermamente e da subito nel progetto. È stata la vittoria del dottore Funari (uomo e professionista straordinario), del capo delegazione Luppino (sempre vicino a tutti), di Ciciarello (prezioso), dell’addetto stampa Campanella (grandissimo lavoro), di Maurizio Celi (senza il quale alcuni ragazzi non avrebbero potuto neanche pensare di entrare in campo), di tutte le società sportive (che hanno collaborato in maniera incredibile col Comitato e con tutta l’area tecnica), dei siti e delle testate giornalistiche calabresi che hanno sistematicamente favorito l’integrazione dei giovani nel futsal. A tal proposito ne approfitto per ringraziare Calabria futsal, sempre vicino a me ed al mio staff sin dal lontano 2005, anno in cui abbiamo intrapreso questa splendida disciplina. È stata la vittoria di chi, con molta pazienza, ci ha ospitato durante gli “infiniti” raduni settimanali, soprattutto dei gestori del “Pala Sport & Culture” di Maida che hanno visto “crescere” i ragazzi. È stata (permettetemi di dirlo) la vittoria del mio staff, di Silvio Falvo (semplicemente unico), di Francesco Gallo (uomo immenso e maniacale nella preparazione delle partite) e di Andrea Lanni (che ha fatto crescere Caristo ed ha portato Lambrè dal campionato CSI al titolo di Campione d’Italia). A tal proposito, mi preme ringraziare anche il grande portiere ed amico Pierfrancesco Gervasi, il quale non ha esitato un attimo ad indicarmi il nominativo di Francesco Lambrè, contribuendo in modo fantastico, insieme al già citato e straordinario mister Lanni, alla sua crescita umana e professionale. È stata la vittoria di chi l’ha voluta a tutti i costi e di chi non l’avrebbe mai voluta. E facciamo salire anche loro sul nostro carro (come ampiamente preannunciato ai ragazzi) atteso che, per una volta, non saranno sommersi dalla loro perenne ed ormai storica incompetenza. Dico questo perché leggere alcune affermazioni, alla vigilia della gara col Veneto… lasciamo perdere… dico solo che mi hanno caricato ulteriormente, se mai ce ne fosse stato bisogno. Un ultimo pensiero: spero vivamente che questo storico risultato non rappresenti un punto di arrivo. Spero con tutto me stesso che il prossimo anno la Calabria calcettistica possa ripetere questo risultato e trionfare nuovamente. Se così sarà, vorrà dire che si sarà finalmente creata una mentalità vincente ed un progetto comune. Per fare questo è opportuno che tutti continuino a remare verso la stessa direzione, staff tecnico e dirigenziale, società sportive, i componenti il comitato, i responsabili delle strutture ecc. atteso che, solo in questo modo la Calabria potrà creare i presupposti finalizzati alla creazione di una mentalità vincente, che possa garantire una continuità importante di risultati sportivi.
Grazie a tutti, di vero cuore. Francesco Mendicino
Scritto da: Francesco Mendicino