La dirigente silana: “Siamo spaventati”
Un periodo non bello quello che sta attraversando la Sangiovannese Femminile dati gli 8 casi di positività al covid-19, allenamenti sospesi e partite rinviate. Un qualcosa di inaspettato che ha colpito proprio in prima linea la società biancorossa e a tal proposito abbiamo scambiato quattro chiacchiere con la team manager Gina Nicastro proprio per parlare di questa situazione.
-Ciao Gina, innanzitutto come stai tu e come sta tutta la squadra, visto che purtroppo si sono riscontrati casi di positività anche nella Sangiovannese!
Ciao Gb, io sto bene, fortunatamente sono risultata negativa al tampone, anche se come sapete molte delle mie ragazze e della dirigenza non hanno avuto lo stesso esito. Purtroppo non è una situazione che ci aspettavamo , così, all’improvviso. Questo virus ci ha fermato ancor prima di iniziare, non è bello.
-Una situazione tanto delicata quanto particolare, che come ben si può notare ha riscontrato positività in diverse squadre non solo di A2 ma anche di A élite, dove parecchie partite sono state rinviate e ancora si stanno rinviando.
Come società abbiamo investito tanto per questo campionato come anche le altre squadre. Intorno c’era tanto entusiasmo specialmente ritornare in campo dopo otto mesi e c’è tutt’ora un nuovo progetto che speriamo di portare avanti, ma così non si può continuare. Sapevamo la difficoltà del campionato, ma non ci aspettavamo per niente un impennata di casi così alta, specialmente qui in Calabria, dove la sanità fa molta fatica. Siamo spaventati, non ci nascondiamo.
-Un campionato diciamo non del tutto vero, dove comunque ogni squadra corre il rischio e il dubbio su eventuali allenamenti o partite, visto l’aumentare dei casi. Quale pensi sia la scelta migliore da consigliare in questo momento a chi spetta il compito?
Molte squadre ci domandiamo fino a che punto dobbiamo mettere a rischio le ragazze e noi stessi per un campionato basato solo sulla passione. Ci domandiamo in queste condizioni che campionato sarà? Dietro le ragazze ci sono famiglie che noi dobbiamo tutelare,dobbiamo capire che non siamo dei professionisti ma dei dilettanti,che non abbiamo la forza economica per controllare ogni settimana la salute delle ragazze e non sarebbe meglio stoppare e ricominciare con maggiore serenità e tranquillità tra un paio di mesi? Spero che la Divisione prenda atto di tutta questa situazione facendo una scelta saggia, per il bene di tutti.