di Giuseppe Praticò – Abbiamo scherzato? Molto probabilmente e per fortuna si. Speriamo sia questo il dolce epilogo sulla vicenda Sporting Locri che ha scosso l’intero panorama politico e sportivo d’ Italia. Con un’intervista rilasciata al collega di “La Repubblica” Giuseppe Baldassaro, il presidente dello Sporting Locri Ferdinando Armeni cambia improvvisamente idea lanciando la sfida: “il 10 Gennaio le ragazze saranno in campo contro la Lazio”. Un dietrofront inaspettato dai tanti spettatori di questa assurda vicenda che ha colpito e “sfigurato” la nostra bella Calabria. Sempre secondo quanto riportato nell’articolo di “La Repubblica”, Armeni dichiara che una decisione non è ancora stata presa, ma la cosa più giusta sarebbe quella di scendere in campo.
Che non sia un problema di crimine organizzato (‘ndragheta, ndr) l’ho affermato lo stesso presidente Ferdinando Armeni attraverso diverse testate giornalistiche. Oggi però non si spiegano le dichiarazioni del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio che sull’agenzia di stampa Italpress, ha dichiarato di voler aiutare economicamente lo Sporting Locri. Idem il sindaco di Gerace Giuseppe Varacalli che propone un’assemblea urgente dell’Associazione dei Sindaci della Locride per valutare le iniziativa da adottare perchè la squadra di calcio a 5 femminile continui a giocare. Propone anche di valutare l’ipotesi della gestione del sodalizio sportivo. Intanto stamane le giocatrici catanzaresi dello Sporting sono state convocate presso la Procura di Locri.
Magistratura e Forze dell’ordine lavorano alacramente per fare luce su un episodio inquietante, si, ma anche anomalo e ragionevolmente inspiegabile. Oggi però, spiccano le dichiarazioni del presidente Tavecchio sull’aiuto economico da girare alla società dello Sporting Locri ma sempre sulle pagine di “La Repubblica”, lo stesso Armeni dichiara di non aver problemi economici (non abbiamo motivo di non credergli, ndr), ma perché si parla di aiuti economici quando il problema è un altro? Il caso potrebbe essere risolto in ben che non si dica.
Da quanto trapelato dopo la riunione avvenuta in Comune a Locri nella giornata di domenica tra il Presidente LND Cosentino, il Presidente CR Calabria Mirarchi, il Sindaco di Locri Calabrese e la società dello Sporting, sembrerebbe che lo stesso Primo Cittadino di Locri, volesse commissariare la società in modo da finire il campionato e tutelare l’attuale dirigenza. Garantire la sicurezza a società e ragazze è sacrosanto, conditio sine qua non per vedere la luce della speranza nel tunnel del male oscuro della criminalità.
Ma le dichiarazioni di Tavecchio creano confusione. Perchè sostenere economicamente il club? Purtroppo, sottolineiamo purtroppo, qui il problema non è economico. C’è ben altro. Qui si parla di minacce e di un presidente che ha paura dell’incolumità della sua famiglia. Ma puntualmente, e inspiegabilmente, spuntano dichiarazioni su aiuti e sostegno economico da parte di istituzioni e vertici federali. E allora delle due, una: o bisogna salvare il Locri da uno psicopatico (basta parlare di ‘ndrangheta, per carità) che per motivi ignoti intende spaventare Armeni e la sua più grande passione chiamata futsal; oppure bisogna sostenere il club perchè, oltre alle minacce più o meno gravi, c’è un problema economico.
E qui bisogna fare attenzione, molta attenzione. Perchè se lo Sporting Locri ha (anche) problemi economici non si può creare un precedente così pericoloso. Non vorremmo che spuntassero tanti dirigenti minacciati da presunti psicopatici ma che in realtà hanno solo problemi col portafogli. Suona strano, poi, che Armeni, dopo un “chiuso per dignità” sbandierato a livello nazionale che ha inevitabilmente macchiato l’immagine del nostro sport e della nostra terra, oggi dichiari di voler giocare e che “arrendersi è sbagliato”. Siamo felicissimi, ma non poteva pensarci prima? Nel frattempo, mentre sky, Rai, quotidiani nazionali e Tg di prima serata mandano in onda la “nostra fine del mondo”, Tavecchio prende l’assist da Armeni e pareggia i conti dopo le battute infelici sul calcio femminile. Da amanti di questa disciplina non consentiamo a nessuno di recuperare ad un sbaglio personale con un errore più grosso che disegna un cancro al futsal.
Ora, una volta per tutte: il problema qual è? ‘Ndrangheta no, grazie a Dio. E su questo dirigenti, Procura, vertici federali sembrano essere d’accordo ma lo dicono a bassa voce. E invece no. Siete pregati, signori di alto palazzo e Sporting in testa, di gridarlo al mondo intero con la stessa enfasi con cui avete urlato la vostra paura, così ci risparmiamo le frasi fatte sulla Calabria e la sua terronia style. Uno psicopatico? Perfetto, fa paura. Ci sono famiglie, figlie e giocatrici nel mezzo. Vigilate su di loro e fate in modo che a questo signore passi la voglia di fare il “simpatico”. E poi? Poi basta. Se Armeni non ha voglia di continuare, ne ha diritto e ha tutta la nostra solidarietà. Ma se dopo gli aiuti di Tavecchio e istituzioni, torna in sella, sappia che siamo contenti ,ma aumenta un dubbio che è legittimo dentro ogni uomo con un pizzico di sale in zucca. E questo, inevitabilmente, aumenta il disagio.
Perchè ogni dirigente furbetto (non ci riferiamo certo ad Armeni, ndr) da domani potrebbe pensare di risolvere qualche problemino economico con un biglietto sul parabrezza della sua auto. Non sono illazioni e nemmeno volgari attacchi: nossignore. E’ solo difesa ad una terra e ad un movimento che non merita un autolesionismo quasi gratuito. Stia sereno il presidente della Lazio e tutti i presidenti della società di massima serie: maschili e femminili che siano. Qui vive gente onesta che ama il calcio a 5 ed è pronto ad accogliervi con le braccia più che aperte. Nessuno strumentalizzi questa situazione per farci fuori dal futsal che conta. Piuttosto ognuno si prenda le proprie responsabilità e si ritorni a giocare con i veri ed unici principi di sport. Perchè per parlare di complotti, mafia, soldi e rimediare a frasi tipo ” sono 4 lesbiche” , il calcio a 5, da Tavecchio fino all’ultima squadra di serie D, ha dimenticato che ieri una giocatrice dello Sporting Locri di nome Federica Mezzatesta, ha perso un fratello di 26 anni in un incidente stradale. Questa è morte, dolore. Qui serve solidarietà e vicinanza e purtroppo, per andare avanti, gli aiuti economici non bastano. Forza Federica, che il futsal sano e pulito ti aiuti a lenire questa lama profonda nel tuo cuore. Il resto? Sporche chiacchiere.