Il presidente dello Sporting Locri Vittorio Zadotti scrive al presidente FIGC Cosentino. La lettera pubblicata anche su Gazzetta del Sud.
‘NDRANGHETA è l’unica parola che accende i fari sulla Calabria: che sia vera, presunta, millantata o finta. Il lavoro, la dedizione, i sacrifici, i risultati non interessano a nessuno.
Lettera aperta al Presidente della LND – Lega Nazionale Dilettanti, Dott. Antonio Cosentino
Egregio Presidente Cosentino,
con rammarico Ti scrivo queste poche righe che mai avrei pensato di dover scrivere da quando ho accettato di rilevare la ASD Sporting Locri per salvare la squadra dallo scioglimento, dopo i clamori mediatici dovuti alle presunte intimidazioni all’ex presidente.
Per quest’anno, i nostri tifosi e sostenitori non potranno indicare la nostra società sportiva per il contributo del c.d. 5 x 1000 dei Redditi 2016, poiché il CONI CALABRIA ci ha escluso dal beneficio, sostenendo che la nostra società non faccia attività di settore giovanile federale.
La prima cosa che mi viene in mente è che la LND – Lega Nazionale Dilettanti Calabria, condotta dal Presidente Saverio Mirarchi, non organizza campionati femminili giovanili; quindi cosa dovrebbe fare in Calabria una squadra giovanile femminile? partecipare al campionato regionale giovanile maschile, come ci è stato incredibilmente proposto?!
Escluderci dal 5 x 1000 con queste modalità è discriminatorio!
Se il Presidente Mirarchi si fosse curato di farci visita anche una sola volta nel corso di tutta la stagione -considerando che siamo l’unica formazione calabrese della FGIC-LND che milita in massima serie – avrebbe avuto modo di vedere che noi abbiamo comunque un settore giovanile e avrebbe potuto sostenere le nostre ragioni nel ricorso presentato contro la decisione del CONI CALABRIA.
Quest’anno abbiamo iniziato il campionato di Serie A Elite con tre tesserate giovanissime provenienti dal nostro vivaio, classe 1995 e 1996 e classe 2000, che abbiamo fatto anche esordire!
Abbiamo dovuto nostro malgrado trasferire il settore giovanile allo Sporting Tulum Bagnara – società iscritta al UISP, dove quest’anno hanno militato le giocatrici dello Sporting Locri Cantera – perché dopo la famigerata partita Sporting Locri – S.S. Lazio C5 del 10 gennaio 2016, (con diretta RAI e la presenza di Autorità Nazionali e Regionali, della politica e dello sport), siamo stati costretti ad emigrare da Locri a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, 60 km a nord, con la squadra di Serie A Elite e l’intero staff, in quanto la nostra società è stata privata nell’ordine:
– dell’uso pulmino comunale che utilizzava per gli spostamenti;
– dell’uso degli appartamenti dell’Ostello della Gioventù (bene confiscato alla mafia) dove risiedevano le giocatrici;
– dell’uso del Palazzetto dello Sport di Locri, chiuso a tempo indeterminato.
Ricominciare da capo, riorganizzare tutto e nonostante questo abbiamo raggiunto le fasi finali di Coppa Italia e di Campionato.
Ci sembrava di aver fatto abbastanza, ma non è così, perché di tutti gli sforzi fatti nel tentativo di non disperdere il lavoro della scorsa stagione e del fatto che non esista in Calabria un campionato federale giovanile femminile il CONI non ha tenuto minimamente conto, anche se il Presidente CONI CALABRIA, Avv. Maurizio CONDIPODERO, all’indomani dei fatti di cronaca aveva consegnato alla stampa questa vibrante dichiarazione:
“Esprimo solidarietà e vicinanza allo Sporting Locri … non posso che ricalcare le parole del Presidente Malagò … Il CONI, a tutti i livelli, intende andare fino in fondo a contribuire a mantenere in vita questa realtà carica di significato, non soltanto perché femminile, ma anche in relazione al territorio interessato.”
Appena tredici mesi, ed il CONI CALABRIA prende questa infausta – e secondo noi ingiusta – decisione, che rischia di rendere vano anche l’aiuto ricevuto lo scorso anno dalla FIGC del Presidente Tavecchio, dalla LND da Te presieduta e dalla Divisione Calcio a 5.
Caro Presidente, per andare avanti non abbiamo bisogno di aiuti, ma di certezza del diritto: ti chiedo formalmente di intervenire in modo fermo ed inequivocabile presso la LND Calabria per fare in modo che al calcio femminile calabrese siano garantiti gli stessi diritti riservati al calcio maschile e di valutare se, in tal senso ed alla luce di quanto accaduto, non sia il caso di rivedere la posizione della nostra Lega nei confronti dell’attuale formazione del Consiglio del CONI CALABRIA e della sua Presidenza.