Pochi giorni fa si è concluso un anno proficuo per il Club Quadrifoglio con la conquista della Supercoppa regionale di serie D che si aggiunge al trionfo in campionato da vincitrice diretta. Con il presidente Gualtieri abbiamo fatto una cronistoria del successo ottenuto che mancava da dieci anni per la squadra soveratese facendo il paragone proprio con quella vittoria, con le mille difficoltà di allora e le differenze con quelle attuali. Con il mister Marco Antonio Vitale invece abbiamo ripercorso l’anno appena concluso.
Dopo 10 anni siamo tornati in C2. Intanto tengo a precisare che in questi anni abbiamo sempre mirato ad una qualificazione diretta, diverse volte abbiamo avuto la possibilità di presentare la domanda di ripescaggio, ma abbiamo sempre evitato perchè ancora non ci sentivamo pronti. Quando abbiamo iniziato, oltre 20 anni fa, il calcio a 5 era una sorta di parcheggio per giocatori di calcio arrivati a fine carriera. Erano veramente pochi quelli che si dedicavano da piccoli a questa disciplina. Inoltre le juniores erano praticamente inesistenti. Nell’ultima promozione avevamo allestito una squadra giovane, che correva tantissimo e che vinse il campionato con diverse giornate d’anticipo. Molti ragazzi forti, ricordo lo straordinario cammino con Vito Sanzo, Antonio Voci, Salvatore Sinopoli, Peppe Migliarese, Camillo Arcidiacono, Lentini, Fazzalaro, qualche minuto lo giocavo anche io, Iania, Corapi, Panetta Gianluca, al top della carriera, Mazza e tanti altri, un mix di giocatori esperti e giovani che diede un colpo decisivo a quella annata. Oggi il futsal è cambiato, abbiamo squadre sempre più tecniche, schemi sempre più elaborati, atleti sempre più preparati, ecco oggi è futsal non è calcio giocato in un campo piccolo, come è stato per tanti anni. Vorrei aggiungere che quell’anno fu esaltante, ma i problemi vennero l’anno seguente. La C2 è un campionato molto impegnativo, trasferte lontane, giovanili e tutto da gestire in prima persona. Per questo motivo dopo due stagioni decidemmo di ripartire dalla serie D. I troppi impegni non consentivano di rimanere nella categoria senza una società forte e composta da molti elementi, ognuno con il proprio ruolo. Ero praticamente solo. Oggi, ed è questa una delle differenze più importanti, c’è una dirigenza competente, coesa, dove tutti partecipano attivamente e professionalmente. Oggi il salto di categoria è stato possibile farlo in quanto ci siamo sentiti pronti prima di tutto come società. Abbiamo avviato gli allievi, abbiamo in programma una scuola calcio, per arrivare pronti alle giovanili e avere un vivaio da fare crescere per il futuro. Ecco, ora abbiamo una buona programmazione dettata dal lavoro di squadra. E’ importante avere una buona squadra in campo, ma le vittorie arrivano da fuori, da un mister tenace (Vitale), da dirigenti (Lentini, Pasceri, Rijllo, Iemmello, Caridi) passionali ed instancabili, sempre pronti a dare consigli a discutere anche a muso duro e ad essere sempre presenti. Ecco credo che sostanzialmente le differenze principali siano queste. I giocatori sono forti oggi come lo erano al tempo, ci sono oggi le teste calde come c’erano allora, ci sono i fuoriclasse e i gregari, come allora, ma credo, ribadisco, che principalmente la differenza l’abbia fatta la dirigenza. Indubbio che poi sono i ragazzi ad andare in campo, e li ringrazio per quello che hanno fatto durante tutta la stagione, ma il lavoro che ci sta dietro le quinte è stato fondamentale. Ringrazio tutti, dalla rosa degli atleti ai tifosi, all’Amministrazione Comunale egregiamente rappresentata da C. Castanò e speriamo di riuscire a fare un campionato di C2 dignitoso.
Mister innanzitutto complimenti per la vittoria del campionato. Le sue impressioni su questo torneo?
Grazie per i complimenti e grazie a chi ci segue sempre con tanta passione. Premetto che sono stato fortunato e onorato di aver guidato questo gruppo dal sei settembre, giorno del raduno e pur conoscendo i ragazzi in maniera individuale ho cercato di assemblarli sia come squadra che come gruppo ed è stato il lavoro più gratificante e difficile ,ma negli occhi loro si vedeva già la voglia di conquistare qualcosa di importante. Ovviamente le consapevolezze le acquisisci confrontandoti con gli avversari e siamo cresciuti tatticamente portando cosi a casa questo risultato prestigioso non senza qualche difficoltà ma è stato più bello ed emozionante così. Nella maggior parte delle partite abbiamo disputato grandi gare però allestire una squadra forte non significa necessariamente vincere e sappiamo quanto sia difficile, ma le soddisfazioni sono arrivate e le condivido con tutti, giocatori, società e tifosi.
Un traguardo che manca da dieci anni al Club Quadrifoglio. Si sente gratificato di essere stato lei alla guida di questo trionfo?
Sono onorato per aver portato la squadra a questo successo ma lo sono di più perchè ha un valore affettivo personale. Ho militato come calciatore anni fa ed il mio presidente era lo stesso di quello attuale, Tonino Gualtieri che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare in quelle circostanze. Due anni fà ho collaborato nel Club Quadrifoglio raggiungendo la finale dei playoff ma quest’anno era la mia prima esperienza come primo allenatore e sono felice che sia stato con il Club Quadrifoglio a conquistare il mio primo trofeo.
Ci sono stati momenti chiave nella stagione??
Si ci sono stati dei momenti chiave che individuo contro il Catanzaro Futsal, nostra diretta concorrente che partiva con i favori del pronostico, per blasone e per cultura di calcio a 5. Proprio affrontando i catanzaresi ho capito che la squadra aveva qualcosa in più, vincere nettamente andata e soprattutto il ritorno con una trasferta difficile a livello logistico e gli infortuni incessanti non è stato semplice. La rabbia sta nel fatto che ci siamo sentiti un pò appagati con la tensione parzialmente calata al punto che, non dimentico l’ultima partita finita in maniera rocambolesca. Però lo volevamo fortemente e forse è stato più bello soffrire perchè ce lo siamo goduti di più.
L’anno prossimo sarà un campionato duro quello della C2 come lo prospetta?
Ora andiamo con ordine e godiamoci questo momento esaltante con i ragazzi che tutti indistintamente hanno dato il massimo, da chi ha giocato sempre a chi meno. Il tempo per programmare c’è, la serie C2 è ovviamente più impegnativa ma con qualche innesto mirato e senza stravolgimenti ci possiamo ritagliare il nostro spazio nella competizione. Prendo come esempio il Davoli Academy che è andato vicino alla conquista della C1 sfumata per pochissimo. Sarà un campionato equilibrato ma vedremo alla composizione delle squadre cosa ci prospetterà.
Per ultimo ma non per importanza è arrivato il trionfo in Supercoppa. La ciliegina sulla torta che a Soverato nessuno ha mai conquistato.
E’ stata un’ulteriore soddisfazione perchè ci siamo recati a Vibo rimaneggiati e soprattutto c’era il rischio che la spina fosse già staccata dopo la vittoria del campionato. Però non siamo andati a fare una gita oppure un torneo amatoriale e la squadra ha risposto in maniera egregia dimostrando fame e voglia di vincere contro avversari notevoli. Abbiamo disputato delle ottime partite vincendo anche nettamente con giocate spettacolari a tratti. I ragazzi devono avere la consapevolezza di aver affrontato il meglio a livello regionale della categoria, affinchè possano capire che i due trofei conquistati, campionato e coppa, siano dei punti di partenza e non di arrivo. Bisogna sempre migliorarsi in quanto solo cosi possiamo alzare l’asticella nel prossimo campionato. Ringrazio di nuovo tutti, il presidente Gualtieri, tutta la dirigenza e i magnifici giocatori! GIUSEPPE CILURZO UFFICIO STAMPA CLUB QUADRIFOGLIO SOVERATO
Scritto da: Giuseppe Cilurzo