A seguito della nota stampa pubblicata sulla pagina facebook del Blingink Soverato riteniamo doveroso rispondere per la prima e ultima volta a delle dichiarazioni che ci lasciano perplessi. Evidentemente quanto è accaduto non è bastato per convincere la società ionica a fare l’unica cosa che gli permetterebbe di riprendersi un po’ di rispetto e dignità: il silenzio. Non ci aspettavamo una squadra molle (anche perchè già in mattinata alcune voci, evidentemente ben informate, ci avevano avvisato di quanto avremmo subito) pur consapevoli che nei fatti si è andati oltre, fino a disorientare anche i più pessimisti. Sin dal primo minuto abbiamo assistito ad una caccia all’uomo con colpi che definire violenti non ci sembra assolutamente esagerato. A questo hanno fatto seguito spintoni e minacce sugli spalti da parte dei “tifosi” del Soverato e alcuni dei loro tesserati. Questo, purtroppo, nonostante si voglia mistificare la realtà, ha causato un ricovero in ospedale del signor Iozzino (padre del nostro giocatore) e un attacco di panico di una signora presente sugli spalti. Come possano reagire dei bambini assistendo a quelle scene, lo lasciamo solo immaginare. Ovviamente, dopo oltre un’ora, con partita ormai vinta ed un’incredibile ritrovata serenità e signorilità di tutto l’ambiente soveratese ha fatto dimenticare agli stessi bambini i fatti pregressi ed è vero che sono rimasti in campo a giocare a palla. Ma a palla avremmo voluto giocare anche noi nei 60 minuti precedenti. In quel caso non avremmo avuto problemi ad accettare una sconfitta sul campo perchè facciamo futsal per amore dello sport e delle sue regole. L’arbitraggio, chiaramente poco sereno, ha dispensato cartellini ed espulsioni a giocatori e dirigenti increduli davanti ad alcune decisioni, forse figlie di una paura inconscia che ormai aleggiava attorno a tutto il PalaScoppa. La società si riserva di adire vie legali per difendersi e tutelare la sua immagine e porre fine a minacce che anche oggi continuano a persistere.
Scritto da: Comunicato Stampa