Superato l’infortunio e in vista dell’esordio con la Duelle Futsal Cetraro, il top player brasiliano si racconta a Calabria Futsal.
“Abbiamo grosse, grosse notizie! Io rientro, grazie a Dio e grazie al mio fisioterapista che mi ha fatto un lavoro pazzesco. Dovevo stare fermo 60 giorni e sto rientrando con meno di 40 giorni! Contro il Rovito arriviamo a carico pieno!”
Con tutto il suo solito aplomb, esordisce così il fuori categoria Lucas Juninho!
Brasiliano classe ’82, ruolo naturale ultimo ma di fatto universale, una vita spesa per il futsal, una carriera nei campionati nazionali tra A2 e A. La scorsa stagione trascina la Blingink Soverato alla promozione diretta in B e alla conquista della storica tripletta, con un bottino di oltre venti reti messe a segno. Quest’anno, cercato dalla Duelle Futsal Cetraro, risponde presente e raccoglie la sfida con la sua solita grinta e voglia di fare bene, nonostante l’infortunio che ancora non gli ha permesso di iniziare la sua stagione. L’esordio è previsto proprio questo sabato, ma tornerà a pieno regime nello scontro diretto contro il BfB Rovito.
Lucas, intanto bentornato in Calabria, una terra a cui sei affezionato e che ti ha dato belle soddisfazioni la scorsa stagione. Sono subito curiosa di sapere cosa ti ha portato alla Duelle Cetraro, squadra neo promossa in C2 che sta dimostrando di avere e, soprattutto, di poter avere aspettative alte.
Per me ritornare in Calabria è sempre bello, il brutto è quando me ne vado. La Calabria ormai per me è casa, quindi sono contento davvero di stare qui. Apro parentesi sulla stagione scorsa, come hai ben detto te, mi ha portato tante tante belle cose, tutte le vittorie, tutto ciò che abbiamo provato a vincere nel regionale è stato vinto, quindi stagione perfetta. Dispiace per come è andata a finire, perché dopo aver iniziato un progetto così bello, era bello anche averlo portato avanti, però va bene così, sono cose che succedono, cose che fanno parte dello sport e, con questo, chiudo la parentesi Soverato. Inizio una nuova avventura, ritorno a Cetraro, dove otto anni fa ho vinto il mio primo campionato di C1. Ritornare qui è stato bello perché mi ha fatto ricordare la prima volta che sono sceso da un campionato di primo livello a un campionato regionale, quindi ti fa riprovare le emozioni, i bei ricordi che ti porti. Ho scelto la Duelle Cetraro anche per le persone che vivono la Società, il Presidente, il co-Presidente, loro mi hanno convinto che il progetto era serio, che si poteva pensare anche ad un futuro ed era proprio quello che stavo cercando. Ho avuto tante altre proposte però nessuna mi dava una giusta garanzia di un futuro, invece qui questa garanzia c’è, quindi ho scelto anche per questo, aldilà che c’è il mare e che sono in Calabria: questo conta tantissimo, tantissimo veramente. Lavorare con due persone come Luca La Valle e Leo Terranova, i proprietari della Duelle, mi ha convinto e sono contento di essere qui.
Tu arrivi con un serio infortunio ma anche con tanta voglia, come al tuo solito, di allenarti e di giocare. Cosa ti è successo a quella caviglia e come è stato il recupero?
Questa è la parte brutta di tutta la situazione e della trattativa. Io firmo il contratto con la Duelle il 27 dicembre e purtroppo il 2 gennaio mi faccio male allenandomi in Brasile, dovevo arrivare a Cetraro il 4 gennaio. Ironia del destino, non mi ero mai fatto male, non mi sono mai rotto niente nella mia vita, grazie a Dio, pur avendo giocato sempre con tutti e contro tutti, mai successa una cosa del genere. Invece lì, allenandomi, prendo una brutta storta a causa di un buco nel campo. La caviglia si gira, andavo molto veloce e nella frenata non sono riuscito a tenere l’equilibrio e mi sono rotto la caviglia, una frattura. Il recupero all’inizio non sapevamo nemmeno noi come dovevamo gestirlo, per qualche momento c’è stato anche il dubbio se venire oppure no. Qui devo ringraziare loro, i due presidenti, che si sono fidati e sono stati i primi a dire che dovevo rientrare, anche con l’infortunio, La Valle e Terranova sono stati ancora più forti di me ed hanno creduto in me, nel giocatore e nella persona. Mi hanno fatto rientrare con tutte le garanzie possibili e qui trovo una persona fondamentale, cruciale in questo momento del mio recupero, che è stato Valter Genovese, proprietario della Fisioterapy dove abbiamo fatto tutto il recupero possibile, con magnetoterapia più volte al giorno per 2-3 ore, anche di sabato e domenica. Genovese si è messo a disposizione h24, è riuscito a recuperare una lesione che doveva tenermi fermo 60 giorni mettendomi in piedi in soli 35 giorni. Quindi tutto il merito a Valter e al suo staff, lui ci ha creduto e mi ha incoraggiato, il risultato si vede e sono contentissimo!
Oltre alla Società e al tuo fisioterapista, ti ho monitorato anche io settimana dopo settimana. Mi hanno colpito di te la pazienza e la perseveranza, dai primi giorni quando mi dicevi che avevi fatto i test ma ancora faceva male, per poi sentirti dire che avresti potuto cominciare con la palestra, fino ad oggi, che sei pronto a ritornare. Quanto è importante l’aspetto mentale per guarire da un infortunio?
Come dicevo, la Società è stata veramente importantissima, insieme al mio fisioterapista Valter, che è stato per me anche un amico, un padre, sempre a darmi forza, a consigliarmi. Per me il momento è stato difficile, non lo nascondo, perché quando ti capita un infortunio brutto, la prima volta, tra l’altro a 40 anni, hai paura di tutto quello che può succedere. Qualcuno ha anche diffidato del fatto che io potessi rientrare, qualcun altro ha detto che io non ero più valido come giocatore, altri ancora che mi fossi fatto male ancor prima ed ero arrivato rotto a Cetraro. Neanche davanti all’infortunio hanno risparmiato le chiacchere, la gente che mi conosce sa del mio carattere, della mia indole, questo mi ha dato tanta forza, tanta pazienza e fiducia. Sono stato sempre una persona seria, uno sportivo serio in quello che facevo, tutto il lavoro fatto in venticinque anni e adesso mi dovevo ritrovare: non perdere la potenza, la forza fisica, la muscolatura, sono stati sacrifici negli anni. Per questo mi sono fatto trovare pronto anche davanti a questa prova, ma non ti nascondo che sono stati molto importanti tutti quanti nel recupero. Uno sportivo deve avere questa cosa, si deve fidare, deve sempre credere in ciò che fa. Tu ti alleni, ti sforzi, fai tutto questo per un obiettivo che non sai mai in anticipo se poi lo raggiungerai, quindi è il sogno, la speranza di realizzarlo che ti spinge sempre avanti. E poi ovviamente la fede, io sono cristiano ed ho molta fede in Dio che devo solo ringraziare.
Chiudiamo il capitolo dolente e parliamo finalmente di campo! Sei felice di giocare di nuovo insieme al tuo ex compagno di squadra Etchyvery Dalla Valle?
Sì chiudiamolo, che è stato un incubo durato tanto, non sono mai stato così tanto tempo lontano dai campi, però è finita e adesso si parla di momenti belli. Ritrovare Etchy è stato bellissimo, è stato un mio consiglio andare a prenderlo. Lui è una brava persona, un ragazzo che ci ha dato tanto lì a Soverato. Sono felice anche di aver ritrovato vecchi amici con cui ho già giocato insieme, come Bonocore e Alessandro Midaglia ma anche il nostro portiere Argirò che conosco dai tempi di Belvedere, più di dieci anni fa. Sono felice anche dei nuovi compagni che ho trovato qui, vedere soprattutto la loro felicità per la mia presenza mi ha fatto sentire subito a casa. Sono contento di stare qui, contento di aver passato questo momento bruttissimo con persone che veramente mi hanno voluto e mi vogliono bene.
Come è stato ambientarsi in un gruppo ben consolidato come quello di Cetraro? Ti stai trovando bene con i tuoi compagni?
Ambientarsi è stato semplice, perché ho trovato dei ragazzi intelligenti, seri, che non solo mi hanno aperto le porte dello spogliatoio, me ne hanno dato proprio le chiavi. Così è stato tutto più facile, sono contento per il rispetto che mi stanno dando e li voglio ripagare con altrettanto rispetto, in campo e negli allenamenti, sempre mettendo tutto quello che ho, le miei capacità a servizio del gruppo per portarci più in alto possibile. Sono dei compagni spettacolari.
Tu sei un grande leader con un forte carisma. Hai già dato un assaggio di quei tuoi famosi discorsi motivazionali allo spogliatoio?
Nella vita ho imparato che noi atleti, ma proprio le persone in sé, un momento possono essere leader e il momento dopo non esserlo più. Perché le persone ti vedano come leader, devi esserci ogni giorno, ogni attimo devi mostrare quello che sei, quello che vuoi e anche dimostrare a loro che anche loro stessi possono aggiungere un obiettivo, uno sforzo in più, una cosa in più. Devi far vedere che la strada è dura ma si può percorrere, si può arrivare, alla fine. Io ho sempre pensato che un campione non si chiede “perche?”, anche nei momenti di difficoltà, lui non si chiede “perché è difficile, perché non va, perché l’allenamento è così, perché dobbiamo correre”. No, lui deve arrivare lì e fare tutto quello che può fare, perché un campione non perde tempo a pensare queste cose, lui è concentrato all’obiettivo e l’obiettivo è vincere. Per quanto riguarda il discorso, sì, ho avuto la possibilità, sabato scorso, di fare un discorso nello spogliatoio. Dopo tanti mesi, mi sono anche io emozionato. È sempre bello portare a dei ragazzi, ai miei compagni, la giusta parola, l’energia che ti fa giocare con più voglia, con più rabbia in campo, con cattiveria agonistica. Mi auguro che adesso io possa ancora fare dei discorsi e che siano sempre discorsi utili e importanti che conducono ad una crescita come persone e come atleti.
La Duelle Cetraro, come dicevamo pocanzi, è molto competitiva, si nota un progetto ben studiato in ottica futura. Sabato partita casalinga contro il Futsal Morelli e poi sarà scontro diretto con il BFB Rovito, dove ritornerai a pieno regime. Che partita sarà sabato e, soprattutto, state già pensando allo scontro diretto della prossima settimana oppure pensate step by step?
Sì, come hai fatto ben notare te, la Duelle ha una squadra già competitiva, ha già fatto vedere che merita un altro posto in classifica e merita anche altri palcoscenici. Questo, però, va conquistato nel campo. Sabato abbiamo una partita durissima, noi non sottovalutiamo nessuno. Tutti questi anni in Calabria ho imparato che ogni partita è una battaglia a sè, non sai mai come ti troverai, come sarà il campo, il tempo, se giochi fuori o dentro, se è parquet o gommato, se si scivola o se non si scivola, come sarà l’ambiente, quindi ogni campionato è una guerra. Per questo noi rispettiamo tutti al massimo, chiunque viene e ovunque andiamo. Ragioniamo partita dopo partita, quindi adesso pensiamo a questo sabato, poi penseremo al Rovito. Lì andremo a carico pieno, sarà il giorno del mio completo rientro e spero veramente di dare una grossa mano alla squadra, ai miei compagni soprattutto ma anche a me stesso, sentire un’altra volta quel piacere, l’adrenalina, la rabbia e l’agonismo della partita. Non vedo l’ora di rientrare e confermare, non solo con parole ma con i fatti, che la Duelle è nel futsal calabrese per fare delle cose grandi. Noi siamo pronti, insieme ai Presidenti La Valle e Terranova, a far vedere e a far stupire la gente. A Cetraro si farà un futsal da Serie A.
Grazie Lucas per la disponibilità, per aver visto in Calabria Futsal il luogo giusto per raccontarti. Bentornato e in bocca al lupo, a te e alla Duelle Futsal Cetraro.