Il tecnico rossanese contesta la decisione del Giudice Sportivo di far disputare la gara in campo neutro
L’allenatore del Rossano Centro Storico Lino Oliverio ha rilasciato alla nostra redazione queste dichiarazioni in seguito all’uscita dei Provvedimenti della Giustizia Sportiva, che si è pronunciata (clicca qui) sull’esito della gara contro l’Amantea, non disputata sabato scorso a causa dell’aggressione dei calcettisti rossanesi Morello e Certosino prima del match (clicca qui), disponendo l’effettuazione della stessa in campo neutro.
“Ieri la Lega ha deciso di non decidere. I fatti accaduti sabato scorso ad Amantea sono di una gravità inaudita. Due miei calcettisti sono stati aggrediti fisicamente, all’interno del rettangolo di gioco. Uno dei due, a causa della fuoriuscita di sangue dallo zigomo sinistro, ha avuto bisogno dell’intervento dell’ambulanza. Ieri il GS ha deciso che la partita si deve rigiocare in campo neutro. Ora mi chiedo e vi chiedo, come vado a spiegare ai miei ragazzi, dopo quanto successo quasi una settimana fa, che la partita si deve rigiocare? Se la partita verrà disputata a porte aperte chi garantirà l’ordine pubblico? Se la partita verrà disputata a porte chiuse, quanti calcettisti saranno espulsi? In tutta sincerità se verrà confermata tale decisione sicuramente non rischierò l’incolumità dei miei ragazzi e della gente esterna, anche a costo di perdere la partita a tavolino. Termineremo il campionato, ma molto probabilmente, dopo attente riflessioni con tutta la dirigenza, saremmo costretti, con enorme rammarico per l’amore che ci lega a questo sport, a non iscrivere più la squadra al campionato”.