Oggi, al nostro consueto appuntamento settimanale, a tu per tu con Carmine Russo, allenatore-giocatore del Mirto.
D: Innanzitutto, cosa significa essere sia l’allenatore che il giocatore di una squadra?
R: Riguardo il ruolo di allenatore – giocatore penso che sia una figura molto complessa perché bisogna gestire un gruppo di ragazzi, preparare gli allenamenti, soprattutto preparare le partite e allo stesso tempo giocare.
E’ un ruolo difficile, sì, ma molto stimolante. La differenza sta proprio in questo: fare soltanto il giocatore significa allenarsi in maniera corretta e adeguata durante la settimana e cercare di mettere in pratica in partita ciò che si è fatto. Il doppio ruolo implica quindi molte più responsabilità e oltre a giocare e preparare la squadra dal punto di vista fisico e tattico, bisogna gestire il gruppo anche, e soprattutto, dal punto di vista motivazionale e mentale.
D: Cosa pensi del tuo gruppo? C’è qualcosa su cui dovete lavorare?
R: Il gruppo che la società mi ha messo a disposizione è molto valido, sia tecnicamente che dal punto di vista umano. Sono ragazzi molto affiatati tra loro e devo dire che stanno lavorando molto bene e sono contento di questo primissimo scorcio di stagione. Chiaramente, siamo insieme da neanche due mesi e quindi di lavoro da fare ce n’è tanto e sotto tutti i punti di vista. I ragazzi, tranne 3-4 sono tutti nuovi, perciò stiamo cercando di formare un bel gruppetto, ma per fare questo c’è bisogno di tanto tempo e noi siamo appena all’inizio. Serve tempo soprattutto per capire come lavora il mister e per conoscerci uno per uno e creare un affiatamento tra tutti. Però la strada intrapresa è quella giusta e bisogna continuare così.
D: Quando hai ricevuto la chiamata dal Mirto, hai deciso di accettare subito? Cosa ti ha convinto a sposare il progetto di questa società?
R: Quando mi ha chiamato la società, nella figura del presidente Salvino, sono stato molto contento e sorpreso perché mi ha voluto fortemente e vista la stima e l’amicizia che ci legano, non ho esitato un attimo ad accettare. La società, ma soprattutto la città di Mirto ha sempre vissuto di sport ed era da un po’ di anni che mancava l’entusiasmo in questa bellissima realtà. Per questo motivo la società, aveva e ha come obiettivo riportare un po’ di entusiasmo e far tornare la gente al palazzetto per tifare e sostenere questa squadra. Insieme abbiamo deciso di intraprendere, piano piano, questo progetto per costruire qualcosa di importante. Certamente ci vorrà del tempo e tanto lavoro da fare, ma aver riportato coinvolgimento è molto bello e ora sta a noi continuare su questa strada, cercando di migliorarci e rendere questo progetto sempre più ambizioso. Ringrazio perciò la società tutta e il presidente Salvino per avermi scelto.
D: Come sappiamo, ricopri, e in modo egregio, due ruoli. Ti ricordi la tua prima squadra da giocatore? A che età hai iniziato? E la tua prima panchina?
R: La prima esperienza da giocatore nel futsal risale a quando avevo 19 anni, a Magione (Perugia) città in cui avevo intrapreso i miei studi universitari. Ho iniziato in Serie B e da lì non mi sono più fermato. Per quanto riguarda la mia prima panchina, invece, devo dire che è questa qui a Mirto. Ho anche guidato le giovanile dell’Under 21 e 19 quando giocavo nell’Odissea, ma questa rimane sicuramente la prima vera esperienza da allenatore.
D: E per concludere. Quali sono i vostri obiettivi? Sono previsti nuovi innesti a dicembre?
R: Tra gli obiettivi principali, c’è sicuramente il desiderio di partecipare alla Final Four di Coppa Italia in programma a gennaio. La società non è mai riuscita ad arrivarci e quindi faremo di tutto per ottenere questo traguardo perché ci teniamo tanto, tutti. Guardando al campionato, siamo una buona squadra in fase di costruzione e vogliamo disputare un buon campionato ma, per capire e sapere dove possiamo arrivare, ci vuole del tempo e soprattutto tanto lavoro da parte mia, in modo particolare, e poi della squadra. Con la società ci siamo proposti di giocare ogni partita al massimo delle nostre possibilità e vedere a fine dicembre dove siamo e dove eventualmente possiamo arrivare. Non ci poniamo nessun limite ma è ancora prematuro parlarne oggi. Siamo un gruppo nuovo, per me è la mia prima esperienza da allenatore e soprattutto il campionato è molto difficile e non ci sono squadre e campi facili. Il livello è molto alto ed equilibrato. Per il momento non sono previsti nuovi arrivi, la squadra va bene così com’è e sono contento dei miei giocatori.
Vi ringrazio per l’intervista, vi auguro un buon lavoro e auguro un buon campionato a tutti.
Scritto da: Maria Chiara Sigillò