Era il 4 maggio del 2005 quando, quando nel bel mezzo dei festeggiamenti di San Francesco di Paola, Simon Pietro Cameriere non ci pensò un secondo in più ad accettare la proposta del Presidente Livio Sganga, difendere la porta della Farmacia Centrale Paola Calcio a 5.
Tanti ottimi portieri hanno avuto durante gli anni questa possibilità, nessuno ha mai lasciato un segno tangibile.
Simone durante il primo allenamento decise di stupire tutti affermando “Presidè se vinciamo campionato e Coppa Italia appendo le scarpette!”.
Eppure il suo inizio di campionato non fu tra i migliori, causa un “fortuito” incidente che lo tenne fermo oltre un mese. La sua costanza e la sua forza però lo fecero tornare più determinato di prima; ogni partita per lui, come per tutti, era una battaglia da vincere, ad ogni costo.
Per raggiungere il primo dei due obiettivi, la vittoria delle Final four di Coppa Italia, decise che non bastava parare il possibile e l’impossibile, doveva fare qualcosa di più e così si inventò sia in semifinale che in finale due parabole micidiali che permisero a Sganga e compagni di alzare la Coppa, traguardo fino ad allora mai raggiunto.
Il primo chiodo era stato appeso!
Il Campionato intanto continuava, da primi solitari in classifica dalla quinta giornata. I tentativi di far capitolare la Farmacia Centrale erano continui, eppure Simone ogni sabato alla domanda “Simó quanti gol pigli oggi ?” rispondeva sempre alla stessa maniera “1 e sotto le gambe, giusto per farglielo fare”. Era diventata una scaramanzia, così come scaramanzia era quella di chiedere quanto mancasse al termine della partita dopo due minuti dall’inizio.
Ebbene tutto questo per Simone erano punti fermi, erano certezze che lo spingevano a giocare sempre meglio.
Nell’ultima partita, quella che avrebbe sancito la vittoria del Campionato, quella giocata contro tutto e tutti, quella giocata all’aperto e con 40 gradi che non ti permettono di respirare, quella in cui non puoi sbagliare niente, gli attacchi degli avversari si infransero sul muro eretto dal “numero 12”, aveva deciso che neanche quel gol sotto le gambe doveva prendere e all’unanimità fu votato migliore in campo. Il suo sogno, il sogno di tutta la società e di tutta la città si era avverato. La Farmacia Centrale era in serie B. Dopo 10 anni di fantastiche avventure nei campionati regionali, si entrava nel Futsal che conta.
Simone finalmente riusciva dopo tanti anni di sacrifici a far vedere quello che che “valeva fuori di lì” e avrebbe potuto continuare a farlo anche quest’anno ma, nella vita ci si deve comportare da uomini e Simone è un uomo vero. Lui con la Farmacia Centrale Paola Calcio a 5 e per la Farmacia Centrale Calcio a 5 ha appeso anche il secondo chiodo e ha poggiato le sue scarpette.
Ci mancherai “spinnà”!
Scritto da: Comunicato stampa