Intervista al preparatore atletico dei reggini
Un lavoro prezioso, importante, fondamentale e verrebbe da dire neppure troppo silenzioso o da dietro le quinte. Il prof. Davide Pignata ha garantito anche quest’anno che la “truppa” bianconera trottasse, eccome, sul piano fisico. Gli infortuni, purtroppo, non mancano mai in una stagione, ma il lavoro di squadra ha fatto sì che gli ostacoli che si sono presentati, siano stati superati a pieni voti. Ma Pignata non è soltanto il preparatore atletico, è probabilmente una di quelle figure interne alla società che fanno sì che in campo si vada in… “sei” e per non parlare poi dell’ormai consolidato rituale del messaggio pre-gara.
“Il Cataforio per me non è un lavoro, ma una passione smisurata che cresce sempre di più, dettata soprattutto dall’amore fraterno che ho verso Roberto Zema. Passano gli anni e man mano scopro sempre di più il piacere di stare insieme ai ragazzi che mettono tanta e tanta passione in quello che fanno, all’interno di questa famiglia. Anche quest’anno le problematiche non sono mancate, tra i casi Covid, gli infortuni, ma anche le difficoltà di allenarsi al completo a causa di sopraggiunte esigenze lavorative. È stato difficile programmare con costanza il sostegno fisico per i ragazzi. I messaggi pre-gara? Sono il momento in cui metto a nudo il mio cuore per dare quella parola di aiuto ai ragazzi. Li conservo ormai tutti gelosamente e conservo anche le emozioni provate e che, spero, continuerò a provare per tanto, tantissimo tempo. Da una parte potrebbe sembrare un mero atto di scaramanzia, ma in realtà è un momento fondamentale del prepartita, guidato e condiviso anche con la fiducia dello staff tecnico attuale e pregresso, con mister Quattrone oggi e mister Praticò fino a qualche stagione fa”.
Sei anche tu ormai da tanti anni in questa società, divenuta probabilmente una seconda pelle per te. Di tempo ne è passato tanto, ma la voglia è tale e quale al primo giorno.
“Ho vissuto tante situazioni in tutti questi anni e ne vivremo ancora di belle e di brutte. L’anno scorso abbiamo dovuto scegliere di retrocedere e ripartire dal regionale, e non dimenticherò dove è stato il Cataforio e dove spero di contribuire e far ritornare. È un piacere stare vicino ai ragazzi che poi sono i veri attori che scendono in campo e lottano per ottenere i migliori risultati possibili. Inoltre, già in questa fase estiva, in tanti si sono già affidati a me per cominciare il lavoro pre-stagionale e questo è davvero un gran premio per me”.
Il lavoro fianco a fianco con mister Quattrone. Davvero prezioso.
“L’esperienza più bella di quest’anno è proprio dettata dal supporto che ci siamo sempre dati con il mister. Potremmo dire che siamo rimasti gli unici del vecchio staff tecnico del Cataforio. Impossibile dimenticare mister Praticò, esempio da seguire e persona con cu mi emoziono ogni volta ripensando alla nostra prima panchina. Momenti storici che spero di ripetere quanto prima. Penso che mister Quattrone mi vivrà come un incubo (ride, ndr) e percepisco già la sua necessità di avermi al massimo della disponibilità in vista della prossima annata. Lui è una di quelle persone speciali ed ha dimostrato di amare questa maglia, al di là di ogni cosa, onorandola sempre con il massimo impegno, con il massimo della passione e soprattutto nei fatti e non a parole. Spero davvero che l’esperienza in questa società non si interrompa mai”. (Fabrizio Cantarella – Ufficio Stampa Asd Cataforio)