Il direttore generale dei reggini fa il punto sulla stagione
Giunto alla sua seconda stagione in bianconero, il direttore generale Franco Ferrara ha fatto presto a divenire un punto riferimento per tutti i tesserati del Cataforio, grazie alla sua esperienza nel calcio a 5, ma soprattutto alla sua empatia.
-Un giudizio sulla stagione fino a qui: la squadra ha dimostrato in campo di meritare molto di più per la sua classifica…
“Non sono soddisfatto, anche perché la squadra ha dimostrato di meritare molto di più. Mi riferisco a partite perse di uno o due gol, contro organici superiori al nostro. Credo che il nostro gruppo, l’allenatore e tutto ciò che gira attorno alla prima squadra, abbia una caratteristica ben precisa: i ragazzi si allenano come se dovessero vincere il campionato, con la stessa intensità, con la stessa allegria, con lo stesso impegno. Quindi i punti ottenuti non danno ragione a questo impegno, sono troppo pochi. Sono però soddisfatto di come il gruppo concepisce il lavoro ed affronta questo campionato. Speriamo davvero di poter raggiungere la salvezza anche quest’anno, confidando soprattutto che la stagione possa giungere a conclusione”.
– Capitolo settore giovanile, il cuore pulsante del Cataforio. Forse a febbraio dovrebbe ripartire l’Under19 nazionale: quanto è pesato stare fermi?
“Purtroppo è stato un duro colpo sia per l’Under15 sia per l’Under17. Invece il campionato Under19 nazionale (il Cataforio partecipa anche al regionale ndr) è stato rimandato da dicembre a gennaio ed ora, pare, possa iniziare il 7 febbraio. Abbiamo optato per l’inserimento di 6-7 under19 nella prima squadra e possiamo dire che lo zoccolo duro si è allenato con regolarità, raggiungendo così un buono stato di forma. Gli altri si stanno invece allenando a singhiozzo, a causa delle restrizioni dovute alla pandemia che purtroppo stiamo vivendo. Va ricordato che è tutto un susseguirsi, è tutto un ciclo. Parisi, i fratelli Labate, Scopelliti e Giriolo e poi ancora Modafferi, Cristopher Laganà, Sarica, Mancuso, sono tutti prodotti del vivaio bianconero e fanno parte dei cosiddetti ragazzi terribili del Cataforio giovanile, arrivati anche terzi in Italia nel campionato Under21. I più grandi hanno fatto la storia, i nuovi under si stanno adeguando alla perfezione ed altri ancora ne seguiranno”. Il direttore generale prosegue. “Sono molto contento anche perché ci sono stati esordi e prestazioni importanti in prima squadra, da parte dei nostri giovani. Tra questi i due portieri Demetrio Laganà ed Angelo Calabrese, la conferma di Torino, l’esplosione di Adornato che gioca come un veterano, e poi Casile e Barbaro che sono sempre nell’entourage della prima squadra, insieme a De Salvo. Sono contento di questa matrice italiana, sperando che questi ragazzi non perdano ulteriori mesi come accaduto nella scorsa annata”.
Ferrara sottolinea l’importanza del settore tecnico e dello staff dirigenziale. “Quanto detto dimostra che alle spalle dei giocatori c’è un settore tecnico che riesce a valorizzare le caratteristiche dei singoli. Non mi stancherò mai di dirlo: la risorsa maggiore è proprio questa. Figure professionali come le nostre se ne trovano davvero poche, neppure in Serie A. Riguardo poi la dirigenza, oltre a Roberto Zema, vero deus ex machina, una menzione particolare va fatta per il presidente Sismo e per il dirigente Antonio Luvarà, senza dimenticare gli apporti fondamentali di Franco Porcino e della new-entry Natale Calabrese”.
Foto Aldo Fiorenza