Atkinson chiude la sua esperienza con i reggini e vola in Brasile
Non sarà più come prima. Ricardo Atkinson fa ritorno in Brasile e saluta il Cataforio. Il pivot classe ’84 chiude un triennio di altissimo livello con la maglia bianconera. Riferimento dentro e fuori dal campo, ha anche allenato e condotto a importanti successi l’Under19.
Ricardo, tre anni al Cataforio, tre campionati disputati, il tuo bilancio ora che si conclude la tua seconda esperienza a Reggio Calabria…
“Un ritorno bellissimo in un posto dove mi sento veramente bene e posso dire che è casa mia. Sì, tre campionati disputati e nel primo ci serviva soprattutto affermarci dopo una stagione che non era finita bene per la società, e serviva anche a me riaffermarmi per chi ancora non mi conosceva. Siamo riusciti a mantenere la categoria, raggiungendo buoni livelli di gioco e ce la siamo giocata alla pari con squadre costruite per vincere il campionato, arrivando fino a giocarci la finale per l’accesso alle Final Eight di Coppa Italia, persa solo ai rigori. Nella seconda stagione avevamo l’obbligo di puntare almeno ai play-off, l’abbiamo fatto alla grande arrivando fino in finale. Nella terza stagione è arrivato il ripescaggio in A2 ed è stato un premio per tutti, staff e compagni, che meritano tanto questa categoria per il valore che hanno e per il cuore che mettono sempre”.
A conti fatti sono 99 i tuoi gol con questa maglia; peccato per l’interruzione del campionato, sicuramente quota 100 sarebbe arrivata...
“Quando penso ai gol, mi vengono in mente le tante occasioni che potevo sfruttare meglio e sicuramente avrei già potuto festeggiare quota cento con la maglia di questa società. E’ giusto però prendersi qualche merito e credo di aver fatto bene, considerando questi 99 gol in 48 gare ufficiali…”.
E quale secondo te è stato il gol più bello, e aggiungo anche, la partita più bella…
“Direi due partite in particolare, ed entrambe si tratta di finali che abbiamo poi perso ai rigori. La prima contro il Real Rogit per la quale rientravo 65 giorni dopo uno stop per un infortunio al polpaccio. Pareggiamo 3-3, segno una tripletta, l’ultimo a pochissimi secondi dalla fine. L’altra partita, sempre di Coppa Italia, in casa del Melilli, ho segnato quando mancavano 4” alla fine dei supplementari. E forse è questo il gol che considero più bello, anche per importanza. È anche vero che nei restanti 98 ce ne sono di carini (ride ndr)“.
Hai anche guidato l’u19 con ottimi risultati…
“L’Under19? Una soddisfazione unica. Gestire ragazzi non è facile ma i momenti che abbiamo trascorso insieme sono stati bellissimi e spero di aver lasciato un bel ricordo sia a livello sportivo sia a livello umano”.
Il messaggio che vuoi lasciare a società, compagni e tifosi…
“Voglio ringraziare tutti, in particolare Franco Porcino per il grande cuore che ha e che perdono per avermi tradito con Iuri Scheleski (ride ndr). Un grazie ancora allo staff ed ai miei compagni che hanno sempre dato tanto dentro e fuori dal campo e la cosa più bella che posso dire è che da quando sono arrivato siamo cresciuti tutti di livello, me compreso. So che sono stato importante per loro ma anche loro sono stati importanti per me. Mi sento un giocatore più forte rispetto a tre anni fa e questo è merito dei miei compagni e dello staff. I confronti con i mister Praticò, Quattrone e Zema ci hanno sempre aiutato a migliorare. Infine, un ringraziamento per una persona che è importante per me e per la mia famiglia, Davide Pignata. Ci ha aperto le porte di casa sua e della sua famiglia facendoci sentire sempre a casa nostra. Un grazie è riduttivo e qualsiasi parola bella io possa usare, non sarà mai abbastanza”.
Il pensiero anche del vice-presidente, Roberto Zema.
“Come in ogni bella storia c’è un inizio ed una fine. Certo, avremmo voluto che non arrivasse mai questo momento perché Atkinson per la società Cataforio ha significato tanto e la sua presenza ha dato moltissimo sia ai suoi compagni di squadra ma, principalmente, ai giovani dell’under 19. L’arrivo di Ricardo è stato voluto con grande insistenza da mister Praticò, da subito è divenuto bandiera della squadra e con il tempo è diventato il desiderio proibito di tante società che, puntualmente, ad ogni finestra di mercato, lo tempestavano di offerte. Ma lui, da grande uomo prima e professionista dopo, non è venuto meno alla parola data al Cataforio. Con la sua partenza. legata a problemi familiari dipendenti principalmente da questa pandemia che sciaguratamente sta colpendo pesantemente la sua nazione, il Cataforio perderà la sua punta di diamante difficilmente sostituibile sia sul campo sia fuori. È superfluo elencare le reti che hanno caratterizzato la sua carriera da pivot nel Cataforio, tutte decisive e di gran fattura; sarà insostituibile il gran lavoro che ha fatto nel settore giovanile e nella ‘sua’ Under 19”.
Davvero poco da aggiungere, se non che tutto lo staff societario ed i tifosi, augurano a Ricardo e alla sua famiglia le migliori fortune. Saranno sempre di casa a Reggio Calabria ed al Cataforio, con la speranza che questo non sia un addio ma solo un arrivederci…