Calabria Futsal intervista il portiere della Sandro Abate, unico atleta rappresentante del nostro futsal in serie A e fresco di convocazione nella nazionale di Bellarte
Ciao Gianluca, raccontaci come sta andando questa tua stagione in serie A a livello personale. Sei entrato in punta di piedi in una squadra come la Sandro Abate e ti sei conquistato il posto da titolare…
Questa stagione sta rispecchiando le aspettative personali, ho sposato il progetto Sandro Abate con l’obiettivo di fare quel passaggio definitivo per il quale sentivo dentro me stesso che era giunta l’ora. Sono stato fortunato a trovare una società che ha creduto nelle mie potenzialità affidandomi il progetto, ed io ho risposto positivamente a quelle che sono le ambizioni della squadra.
Che emozione si prova a giocare con e contro grandi campioni del futsal?
Sicuramente un’emozione particolare: ho avuto la fortuna sia lo scorso anno che questo di giocare con e contro giocatori che hanno vinto Mondiali, Europei, Liga spagnola e Scudetto, cerco di prendere il massimo dalle loro esperienze e farne tesoro per arrivare a disputare partite importanti con la consapevolezza di avere la forza per vincerle e ciò, essendo accompagnato da compagni del genere, risulterà ancora più facile.
Sei l’unico atleta calabrese in serie A. Cosa ne pensi dello stato di salute del nostro futsal e, dopo la parentesi della Cormar Polistena, quando secondo te potremo rivedere una formazione della nostra regione nella massima serie?
Per me è un onore rappresentare la Calabria nel massimo campionato nazionale, spero che qualche collega mi raggiunga presto perché tutti devono sapere che da noi si lavora bene, soprattutto con i giovani. Non abbiamo la fortuna come altre regioni di avere le strutture adeguate e secondo me questo è un problema che ci perseguita oramai da anni. Giocando in Campania vedo quante realtà siano ai massimi livelli, vantando questa regione ben 4 squadre in serie A, ma ciò non sarebbe possibile se non ci fossero delle strutture adeguate ad ospitare partite di livello nazionale. Nella nostra regione c’è bisogno della passione di gente come la famiglia Cordiano che negli anni ha portato la squadra a disputare un campionato di serie A, e mi auguro che nel futuro ce ne siano altre: al momento vedo la Pirossigeno, la Futura e la Cormar stessa, che possono ambire a disputare il massimo campionato. Lo spero e me lo auguro, anche perché magari un giorno potrei avere la possibilità di tornare nella mia amata Calabria.
L’anno scorso sei arrivato dietro Arcidiacone nella corsa al Pallone d’Oro calabrese. Quest’anno “rischi” di essere nuovamente un serio candidato alla vittoria. Ti piacerebbe vincerlo?
Giorno dopo giorno mi alleno e lavoro pensando di togliermi le migliori soddisfazioni, sia a livello di club che personali. Tra queste c’è anche quella di poter un giorno alzare questo trofeo, che vorrebbe dire che sto lavorando bene e potrebbe darmi uno stimolo a fare ancora meglio. Lo scorso anno ci sono andato vicino, chissà in questa stagione potrebbe avverarsi: io continuo a lavorare e se si lavora bene i risultati prima o poi arrivano.
A proposito di soddisfazioni personali, da qualche giorno è arrivata anche la prima convocazione in azzurro. Inaspettata, ma meritata per la stagione che stai disputando. Raccontaci semplicemente quello che ti passa per la testa in questi momenti!
Una bella sorpresa, inaspettata si, ma ci ho sempre creduto, sicuramente merito gran lavoro di squadra che stiamo facendo. Adesso tocca a me giocarmi questa carta al meglio e far si che non sia una piccola parentesi, rimanendo in pianta stabile nel gruppo del ct Bellarte e dimostrandone di esserne all’altezza.
Grazie per la disponibilità e in bocca al lupo per il prosieguo della stagione.
Grazie a voi, viva il lupo!
Foto copertina: profilo Facebook Gianluca Parisi